Le buone regole educative per i bambini al fine di renderli adulti più sereni
Essere genitori non è semplice, anzi è una sfida quotidiana sia da quando i bambini nascono sia durante la loro crescita . Ti sei sentito talvolta non in grado di affrontare i capricci, i pianti e le difficoltà del bambino? Non ti preoccupare, tutti i genitori si sentono così più volte nella vita.
Ci sono delle buone regole educative per i bambini però che si possono seguire sia per riuscire a gestire tutti i momenti complessi della crescita di vostro figlio sia per far sì che diventi un adulto più sereno.
Bisogna sempre considerare che le neuroscienze hanno riferito come il cervello dei bambini e degli adolescenti non sia come quello di una persona adulta. Questo vuol dire che non ci si può interfacciare con i bambini come se questi siano dei giovani adulti da ammaestrare.
Quindi riuscire a capire come interfacciarsi con i più piccoli e come educarli è il mestiere più affascinante ma anche tra i più complessi.
In questo articolo voglio indicare alcuni suggerimenti che spero ti aiuteranno ad essere un genitore più sereno, educando bambini che potranno diventare adulti più responsabili e felici.
Indice di questo Articolo
Come creare le giuste regole per renderle efficaci
Spesso le regole vengono pensate come dei divieti, come delle imposizioni calata dall’alto.
Le regole invece sono strutture organizzative importantissime che proteggono i nostri bambini e di cui hanno un grande bisogno per sentirsi amati e protetti.
Le regole generano spazi di libertà.
Perché le regole sono vissute spesso in modo negativo?
Il fatto è che vengono sempre presentate come comandi ( Stai seduto! Smettila di correre! Non si urla! Non usare il telefono a tavola!) e imposti con urla, tanti NON e desiderio di correggere sempre l’altro.
Le regole invece sono impersonali, valgono per tutti (adulti compresi!), devono essere chiare e comprensibili soprattutto e devono essere presentate come un aiuto alla vita non come una punizione.
Maria Montessori diceva che al bambino si deve dare un limite al bambino quando si mette in pericolo, può fare male agli altri o all’ambiente, in tutti gli altri casi è necessario lasciarlo libero.
Come devono essere dunque le regole da seguire?
Le regole devono essere:
- Chiare
- Stabili
- Comprensibili
- Specifiche
- Sostenibili
- Giuste
Le regole per essere chiare, stabili e comprensibili devono essere corredate da una buona motivazione, i bambini devono capire perché seguirle. Al contempo, bisogna impartirle in modo da fargli percepire la loro utilità non come comando o imperativo.
Punizioni: perché non funzionano?
Forse ti è capitato di tornare a casa nervoso e stanco dal lavoro, e di vedere che il tuo bambino ha combinato qualche pasticcio o non ha rispettato una tua regola, e così ti arrabbi.
La rabbia magari ti ha portato a punire il bambino o a esagerare con una forte sgridata. Dopo magari ti sei sentito anche in colpa, vero?
Perché far maturare questo senso di colpa in te, al contempo non riuscendo a educare il bambino? La soluzione è imparare che l’obiettivo è educare il bambino per renderlo un adulto autonomo, competente e sereno.
Le punizioni sono uno strumento per condizionare il comportamento non per educarlo. Quindi la soluzione migliore per educarlo non è l’uso delle punizioni, ma ci sono delle alternative più valide.
Nello specifico:
L’adulto deve spiegare la conseguenza delle sue azioni al bambino in modo naturale. Deve far vedere come ci sia un collegamento tra l’azione compiute e le naturali e logiche conseguenze delle sue azioni. Dopo di ché bisogna affiancare, ascoltare e stare vicino al bambino al fine di aiutarlo a stare e seguire la regola o richiesta, affinché capisca perché deve comportarsi bene. E non che deve comportarsi bene solo per paura di una punizione.
L’importanza dell’ascolto e del dialogo con i figli
A volte può essere complesso dialogare con i propri bambini. Di certo qualche volta ti è successo di voler dire qualcosa ma di non farlo, forse per paura di scoprire che cosa pensasse o provasse il tuo bambino in quel momento.
Dialogare a volte è la cosa più difficile da fare, ma anche la più importante. Una buona comunicazione è la base per riuscire a permettere al bambino di sentirsi libero di esprimersi. Non solo, la capacità di accettazione del bambino per ciò che è e quello che sente permette al bambino di crescere avendo maggiore fiducia in sé e riuscendo ad esprimere il proprio potenziale.
Perché l’accettazione dei genitori ha quest’azione benefica sui bambini? Perché è l’unico che permette al bambino di sentirsi incoraggiato e pronto ad affrontare sfide che lo spaventano. Se invece si continua a ripetere ai propri figli cosa non sanno fare, cosa sbagliano costantemente, cosa non accettate, a lungo andare diventerà sempre più chiuso ma anche incapace di esprimersi al meglio, intrappolato nella paura di deludervi.
Per riuscire a dialogare bisogna dimostrare di: saper ascoltare (non sovrapporsi o controbattere); di essere empatici; dimostrarsi interessati e desiderosi di comprensione.
Imparare a dire di no
Una delle cose più difficili da dire ai propri bambini, molto spesso, è “no”. Nel corso degli ultimi anni la società è passata da un modello genitoriale autoritario e rigido, ad un modello empatico in cui però molto spesso si tralascia l’impartire le giuste regole ai bambini, faticando a riuscire a pronunciare un “no”, per paura di dargli una delusione o di affrontare una situazione conflittuale.
È molto importante riuscire a comprendere ed utilizzare il “no” come il “si”, perché entrambi costituiscono per il bambino un aiuto prezioso. Un divieto giusto e dato in modo intelligente permette di sostenere sia l’esercizio della libertà individuale sia di aiutare il piccolo per sviluppare la capacità di tollerare la frustrazione, senza pregiudicare la qualità della relazione.
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