Punizioni e premi: quali sono le alternative migliori e le più corrette
Premi e punizioni non sono un metodo educativo che porta a risultati soddisfacenti specie sul lungo periodo.
Spesso si utilizzano questi due metodi per semplificare il proprio lavoro educativo, pensando che così sia più facilmente gestire il bambino, i suoi capricci e le sue azioni sbagliate.
Quante volte hai detto a tuo figlio:
- “Se non metti a posto i tuoi giochi non esci con i tuoi amici”?;
- “Se ottieni un buon voto a scuola ti compro quel che desideri”?;
- “Se non finisci i compiti non ti faccio giocare con il tablet o con i videogiochi”?.
Tutte queste affermazioni che si inseriscono all’interno di un sistema di “premi” e “punizioni” vengono avvertiti dal bambino come ricatti morali. Ossia il bambino rispetta le regole o fa qualcosa solo quando riceve qualcosa in cambio oppure solo perché ha paura di ricevere una punizione.
Queste due soluzioni a lungo andare non sortiscono gli effetti desiderati.
Allora come riuscire a trovare una valida alternativa? E quali sono le ripercussioni sul futuro di un sistema educativo basato solo su premi e punizioni? Scopriamolo insieme.
Indice di questo Articolo
Quali sono le ripercussioni di premi e punizioni?
I castighi e le punizioni nel corso del tempo si ripercuotono man mano sul pensiero del bambino, sui suoi atteggiamenti e anche sulla capacità d’affrontare gli altri e ciò che succede.
Secondo il fisico e teorico Fritjof Capra:
“le nostre risposte all’ambiente vengono determinate non dall’effetto degli stimoli esterni sul sistema biologico, ma dalle nostre esperienze passate, dalle attese, dalle intenzioni, dall’interpretazione individuale e simbolica della nostra esperienza.”
Il bambino quando si abitua a ricevere rimproveri si rassegna.
Che vuol dire? Che inizia a pensare che qualunque cosa farà otterrà un rimprovero e quindi non vede alcuna possibilità di cambiare o migliorare in futuro.
Con il meccanismo dei premi invece il bambino ubbidisce esclusivamente per riuscire a compiacere l’adulto e ottenere qualcosa in cambio senza sviluppare l’autodisciplina, dal momento in cui gli si toglie il premio si elimina la possibilità di potersi responsabilizzare sul comportamento adottato.
Naturalmente, non utilizzare premi e punizioni non vuol dire diventare permissivi su tutto.
In realtà ci sono metodi alternativi allo sgridare, sculacciare, o premiare un bambino.
Esiste una strada educativa che permette al bambino di svilupparsi in modo più sereno e con una maggiore conoscenza di sé stesso.
Insegnargli quali sono le conseguenze delle sue azioni
Un metodo per riuscire ad evitare premi e punizioni è adottare un modello educativo che si pone l’obiettivo di insegnare al bambino quali sono le conseguenze delle sue azioni, ma anche come si fa una determinata cosa.
Dunque, quando il bambino s’avvicina a qualunque attività bisogna mostrargli: come si fa e come evitare di cadere in situazioni sbagliate.
Ogni qual volta il bambino fa un’azione sbagliata e che non va fatta, l’adulto deve spiegargli quali sono le conseguenze delle sue azioni mantenendo la calma, con un atteggiamento neutro che non permetta di far trasparire un giudizio o rimprovero.
Ti faccio un esempio: tuo figlio ha mangiato due o tre merendine di nascosto. Gridargli “non si fa”; “non devi mangiare fuori orario”; non è la mossa corretta. E’ meglio invece parlare con il bambino e chiedergli: “Perché hai mangiato tre merendine?” il bambino risponderà “Perché avevo fame” o “Perché mi annoiavo”.
In entrambi i casi è bene spiegare con tranquillità a tuo figlio che mangiare tante merendine gli fa male alla pancia, gli può causare un malore ecc…Spiegandogli così dove ha sbagliato e anche come comportarsi la prossima volta.
Questo è un buon sistema che permette di mostrare come tutte le sue scelte hanno un impatto su di lui e sugli altri, facendo vedere al bambino il collegamento tra le azioni che compiono e le sue conseguenze naturali e logiche.
Far rispettare le regole ai bambini attraverso l’esempio
Un altro modo per far rispettare le regole ai bambini è sicuramente dargli il buono esempio.
Sostituire la punizione spiegando le conseguenze naturali è essenziale per ogni tipo di comportamento dal più semplice al più complesso.
Ma per riuscire a portare il bambino a comportarsi bene e fare determinate azioni è necessario dargli il buono esempio. Ad esempio: il bambino non mangia mai verdure, non si lava i denti, guarda troppa TV, usa troppo lo smartphone.
Per riuscire ed esempio a portare il bambino ad abbandonare queste cattive abitudini è consigliabile
- lavarsi i denti insieme a lui (spiegando anche perché non lavarli può essere dannoso);
- essere i primi a limitare la visione di programmi TV e l’uso dello smartphone;
- mangiare le verdure insieme a lui facendogli capire perché gli fanno bene.
Se prende brutti voti a scuola è inutile gridare, ma è più semplice mettersi a studiare insieme a lui/lei. In questo modo affronterà le verifiche con più serenità e riuscirà più facilmente a mettersi in pari e prendere buoni voti.
Il percorso che porta il bambino a compiere azioni corrette
Il bambino deve seguire un percorso educativo che possa man mano portarlo a compiere delle azioni corrette. Per insegnare al bambino a fare determinate cose dunque bisogna iniziare da quando è piccolo. Facciamo un esempio, vogliamo insegnare al bambino a riordinare la sua camera.
- Primo passo: gli diamo l’esempio mettendo noi in qualità di genitori a posto la loro camera.
- Secondo passo: gli chiediamo al bambino “Lo facciamo insieme?” mettendo la stanzetta a posto con loro.
- Terzo passo: lasciamo che sia lui a occuparsi della sua cameretta.
A questo punto il bambino potrebbe non riordinare per giorni lasciando le sue cose in giro. Quando ciò avviene non ci sarà bisogno di sgridarlo, ma basterà metterlo dinanzi all’evidenza di come se non riordina la sua stanza diventa sporca e disordinata, spiegandogli che se invece riordina giornalmente la sua cameretta, questa sarà sempre pulita e ordinata.
In questo modo troverà sempre le sue cose e avrà il giusto spazio per muoversi.
Come abbiamo visto è possibile creare un percorso educativo basato sulla consapevolezza delle azioni compiute e sull’esempio, può essere una valida e più efficace alternativa al sistema di premi e punizioni. Permettendo al bambino di crescere in modo più sereno e consapevole di ciò che si può e non si può fare.
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